Vijay Iyer

L’essenza della “creative music”: dove l’ipnosi della musica indiana e la poliritmia africana si fondono con il jazz e l’arte dell’improvvisazione.
 
Società del Quartetto di Milano
 
domenica 19 gennaio 2020 | 11:00
Milano - via Pier Lombardo 14
Sala Grande - Teatro Franco Parenti
 
biglietto: 20 €
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Premiato con la MacArthur Fellowship (concessa solo a protagonisti della cultura considerati “geni”), Vijay Iyer è oggi uno fra i più celebrati protagonisti del pianismo improvvisativo sulla scena internazionale. Eccellente strumentista, apprezzato matematico, esperto delle relazioni fra arti e tecnologia, Iyer è stato altresì premiato con il CalArts Alpert Award in the Arts, con una Fellowship in Music Composition dalla New York Foundation for the Arts e con il Greenfield Prize. Ha inoltre beneficiate di sostegno e finanziamenti per I suoi progetti artistici da: Rockefeller Foundation MAP Fund, New York State Council on the Arts, Creative Capital Foundation, Mary Flagler Cary Charitable Trust, American Composers Forum, Chamber Music America, Meet The Composer, Jazz Institute of Chicago.

Laureatosi in Matematica e Fisica a Yale e specializzatosi alla University of California a Berkeley, Iyer – figlio di immigrati indiani – ha inizialmente studiato il violino, orientandosi successivamente verso il pianoforte, rinunciando a una carriera scientifica. Oggi è estremamente apprezzato anche come compositore e ha già beneficiato di commissioni da parte di Yo-Yo Ma, del Jack Quartet, del Brentano String Quartet, dello ETHEL Quartet e da parte del noto regista cinematografico Bill Morrison. Nei suoi lavori è avvertibile l’influenza di autori occidentali come Reich, Ligeti, Messiaen, e Bartók, ma anche di improvvisatori africano-americani quali Thelonious Monk, Duke Ellington, McCoy Tyner, Alice Coltrane, Andrew Hill, Cecil Taylor, Randy Weston. Non meno significativa è la presenza dell’ipnotica tradizione indiana, della poliritmia africana e di materiali tratti dal rock, soul, funk, hip-hop, dub, electronica.

Nella sua breve ma intensa carriera, Iyer ha collaborato con Steve Coleman, Roscoe Mitchell, Amiri Baraka, Wadada Leo Smith, Dead Prez, Amina Claudine Myers, Butch Morris, George Lewis, Craig Taborn, Oliver Lake, Mike Ladd, Miya Masaoka, Matana Roberts, Trichy Sankaran, Talvin Singh, Pamela Z, Imani Uzuri, Will Power, Suphala, Dafnis Prieto, Burnt Sugar, Karsh Kale, Shujaat Khan, DJ Spooky, High Priest of Antipop Consortium, John Zorn, Bill Morrison, Das Racist e molti altri. Iyer, artista che oggi incide per l’etichetta ECM, è docente alla Harvard University, alla New York University, alla Manhattan School of Music e alla New School di New York, e ha tenuto corsi al California Institute of the Arts, alla Columbia University, alla Berklee School of Music, alla University of California e presso la School for Improvisational Music. Di recente è stato inoltre nominato direttore del Banff Centre’s International Workshop in Jazz and Creative Music.

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