Pianisti di altri mondi: Vijay Iyer

 
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Autore e interprete celebrato internazionalmente, spalanca una finestra sulla musica improvvisata che, partendo dal jazz, è diventata uno fra i principali veicoli espressivi della tradizione musicale americana, assimilando una molteplicità di materiali: dalle strutture accademiche agli echi dei song e delle canzoni popolari ai ritmi che il Nuovo Mondo ha saputo estrarre da più e diverse tradizioni.

E’ stato fin da giovanissimo un genio della matematica, chiamato a Stanford poco più che adolescente. Ha mollato tutto per darsi alla musica, e in poco meno di un decennio è diventato una star negli Stati Uniti, mescolando la sua tradizione (i genitori sono stati fra i primi a emigrare dall’India) con quella della musica contemporanea e quella improvvisata. Oggi è professore con cattedra a vita a Harvard, ha scritto testi illuminanti di filosofia della musica improvvisata e sui criteri neurologici e antropologici dell’improvvisazione.

Elegante di portamento, vagamente altero e professorale, ha uno spiccato sense of humor di marca britannica più che americana. Ha ricevuto la MacArthur Grant, che negli Stati Uniti si conferisce a chi è considerato un genio. E’ artista ECM.

Il punto di vista di Margareth:

Scrivere di un’artista come Vijay Iyer, sintesi di umana e geniale intelligenza emotivo-creativa, è solo che un onore per me.

Aver assistito a un suo concerto, da solista, quale rarità e dono, è un’emozione unica e irripetibile da esternare con la massima delicatezza per la ricerca precisa delle sensazioni vissute e le frequenze assorbite durante l’ascolto, profondo e vigile del suo “sapere interiore”.

Un’artista come Vijay Iyer, non suona solo un pianoforte…egli traduce momenti interiori della propria vita, condivisa col proprio pubblico e il proprio intorno sempre mutevoli e variegati, per restituirne l’essenza profonda del proprio e singolare “sentire in musica”. Ogni momento è un attimo di eterno che non torna…è unico e irripetibile. Ogni ispirazione racconta la mutevolezza della vitalità che porta l’uomo a misurarsi costantemente con l’esistenza. Ogni tasto del pianoforte che si dona a lui è la funzione primaria della sua creazione artistica e l’ispirazione nata in quel preciso momento.

Un suo concerto è un regalo e, il Teatro Franco Parenti ha portato questo incanto al suo pubblico.

La sua partitura è l’improvvisazione: la maestria con la quale la asseconda e le consente di esprimersi e palesarsi è puntuale e impeccabile. La sua musica segue uno spartito scritto nella propria mente e nel proprio cuore, in un equilibrio empirico ma reale insieme: le note raccontano, attraverso una ritmica dettata dalla propria interiorità, una partitura impregnata di coerenza estetica capace di portare all’esterno il pulsare armonico che gli sussurra ispirazione. Le strutture diventano frasi; le pause, i piano e i crescendo si trasformano nella descrizione di un’emozione che assume colori e umori. Con docile abilità, esse entrano in noi ascoltatori che, inermi le lasciamo fluire dentro di noi, assorbendone come spugne, il valore intrinseco che esprimono. Essenzialmente: ci nutriamo.

Il gusto è la caratteristica stilistica e interpretativa del profondo dialogo che questo meraviglioso artista regala al proprio pubblico e, quest’ultimo, è chiamato a partecipare al farsi di un’arte che modula e ri-modula frequenze capaci di riassumere, in un sol tocco, la nostra vibrazione vitale.

Con la nuova collaborazione tra il Teatro Franco Parenti e la Società del Quartetto si vuole offrire un nuovo modo di “fare musica” rivolgendosi ad un pubblico più ampio di quello che tradizionalmente viene ai concerti.

            “Milano è una città culturalmente unica – dice Ilaria Borletti Buitoni presidente della Società del Quartetto – anche perché le istituzioni milanesi sanno collaborare e l’iniziativa Pianisti di altri mondi è il frutto di questo spirito che porterà al Franco Parenti per la Società del Quartetto artisti straordinari con programmi affascinanti”.

            “La collaborazione fra il Teatro Franco Parenti con la Società del Quartetto di Milano sottolinea Andrée Ruth Shammah – porta nel nostro teatro una rassegna musicale di grandi interpreti che rafforza il nostro  costante interesse per la contemporaneità. Ancora una volta il Franco Parenti sarà il punto d’osservazione privilegiato  del panorama creativo internazionale, in una città come Milano, che oggi è il centro della vita culturale del Paese”.

La rassegna si configura come un viaggio straordinario in 8 tappe affidato a 11 musicisti dal mondo. Un percorso, ideato da Gianni Morelenbaum Gualberto, che spinge a varcare frontiere geografiche, stilistiche, temporali, attraverso più linguaggi e sincretismi. Per sfatare il mito di una musica contemporanea incomunicabile e arcigna e la fama ostile che accompagna molta produzione del Novecento musicale e per fare la conoscenza – non senza divertimento e levità – con mondi di grande fascino e complessità, di straordinaria varietà e vivacità. Per seguire gli sviluppi della cultura musicale accademica extra-europea, in particolar modo quella delle Americhe, dal Novecento fino ai nostri giorni.

Il cartellone è affidato a interpreti di grande notorietà e rilevanza internazionale e unisce impegno, spettacolarità e qualità, esponendo la molteplicità di esperienze che la musica vicina ai nostri tempi sa offrire.


Date e orari dei prossimi appuntamenti:

ore 11.00 | Sala Grande del Teatro
Domenica 19 gennaio – 9 e 23 febbraio – 15, 22, 29 marzo – 5 aprile

ore 20.30 | Bagni Misteriosi
Venerdì 22 maggio


Biglietti
In vendita presso Teatro Parenti, Società del Quartetto e online su www.teatrofrancoparenti.it

In collaborazione con Associazione Pierlombardo

In collaborazione con FAZIOLI


Società del Quartetto di Milano – www.quartettomilano.it
Via Durini 2, 20122 Milano
Telefono 02 76005500

Teatro Franco Parenti – www.teatrofrancoparenti.it
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Telefono 02 59995206