Francese di origini messicane e libanesi, il pianista Simon Ghraichy sta diventando una figura sempre più significativa nel mondo musicale accademico.
Rispettato per il suo irreprensibile virtuosismo e per l’originalità delle sue interpretazioni, ha saputo conquistare alla cosiddetta “musica classica” un nuovo pubblico grazie al suo carisma e alla sua personalità disinibita.
Da allora, sale prestigiose come il Théâtre des Champs-Elysées, la Carnegie Hall o la Philharmonie di Berlino hanno visto l’età media dei loro spettatori abbassarsi notevolmente durante le sue esibizioni.
Allievo di Michel Béroff e di Daria Hovora al Conservatorio Nazionale di Musica di Parigi (CNSMDP) e di Tuija Hakkila all’Accademia Sibelius di Helsinki, la sua carriera è decollata nel 2010 in seguito alla pubblicazione di una estesa recensione del critico musicale del Wall Street Journal, Robert Hugues. Entusiasta della sua interpretazione delle “Réminiscences de Don Juan” di Franz Liszt.
Ghraichy si esibisce abitualmente nelle più importanti sale concertistiche del mondo: Carnegie Hall di New York, Kennedy Center di Washington DC, Théâtre des Champs Elysées a Parigi, Opéra Royal de Versailles, la Philharmonie di Berlino, le Gran Teatro Nacional in Peru, il Teatro Mayor a Bogotá, così come in altre sale in Francia, Germania, Olanda, Finlandia, Norvegia, Australia, Messico, Cuba, Brasile, Egitto. Egli partecipa abitualmente a rassegne come il Bard Music Festival a New York, il Festival International di Baalbeck in Libano, il Festival d’Aix-en-Provence e il Festival de la Chaise-Dieu con l’Orchestre Philharmonique de Liège.
Nel 2016, Simon Ghraichy ha firmato un contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophon, con cui ha già pubblicato due album.
Programma
Asturias | Isaac Albéniz
Iberia Livro | Isaac Albéniz
Málaga | Isaac Albéniz
Jerez | Isaac Albéniz
Eritaña | Isaac Albéniz
4 Danzas Afro-cubanas | Ernesto Lecuona
New York Skyline | Heitor Villa-Lobos
Festa No Sertão | Heitor Villa-Lobos
Souvenir de Porto Rico | Louis Moreau Gottschalk
Danzon No. 2 | Arturo Márquez